"Il tempo per leggere, come il tempo per amare, dilata il tempo per vivere" (Daniel Pennac, "Come un romanzo")
domenica 2 giugno 2013
Un suggerimento al volo - Guilty pleasure: 'Al servizio della mia regina' (Paul Burrell)
Confesso: seguo con interesse il gossip sulle famiglie reali e in particolare quello sui Windsor. Credo che i nobili siano sostanzialmente dei parassiti, ma i pettegolezzi sulla loro vita mi appassionano, quindi non ho potuto resistere quando mi sono trovata davanti questo:
(Traduzione di Renata Moro, 495 pagine, 12 euro. A mia discolpa posso dire che l'ho acquistato in un negozio di libri usati e l'ho pagato due euro)
Paul Burrell, originario di un piccolo centro del Derbyshire infestato dall'odore di zolfo e catrame proveniente dalle miniere, poco dopo gli studi superiori viene assunto a Buckingham Palace come valletto e dopo un anno diventa valletto personale della regina Elisabetta. Dopo dieci anni, nel 1987, viene trasferito a Highgrove, la residenza di campagna di Diana e Carlo, e dopo la separazione della coppia segue Diana a Kensington Palace e lavora come maggiordomo della Principessa di Galles fino alla sua morte. Durante gli anni trascorsi al servizio di Diana ha stabilito con lei un legame che va ben oltre il rapporto tradizionale che intercorre fra un datore di lavoro e un dipendente (soprattutto a Buckingham Palace): la principessa prende l'abitudine di confidarsi con lui, gli fa avere delle copie di documenti importanti, chiede il suo consiglio su molte questioni pubbliche e private. Lui la accompagna nei viaggi e nelle missioni umanitarie ed è sempre pronto ad offrirle conforto nei momenti peggiori. In effetti, il ritratto che emerge di Diana - nonostante gli evidenti sforzi agiografici di Burrell - è quello di una donna piuttosto insicura di sè e fragile, a disagio nei palazzi reali e sempre bisognosa dell'approvazione altrui. Mi ha ricordato un po' la principessa Sissi, un'altra figura tormentata e spesso in fuga dal rigido cerimoniale di corte (non dai lussi che la vita imperiale offriva, ovviamente, e chi visita Schönbrunn rimane colpito dallo sfarzo della vita chi vi si conduceva). Diana è interessante dal punto di vista sociologico per il suo rapporto con i media e probabilmente ha cambiato alcune delle norme che regolavano l'interazione fra la casa reale e la stampa e la televisione. Se volete leggere qualcosa di specifico su questo argomento, vi suggerisco 'La principessa nel paese dei mass media' di Paolo Mancini, di cui trovate due estratti qui.
'Al servizio della mia regina' è molto dettagliato, forse anche un po' troppo: quasi cinquecento pagine su lady Diana sono parecchie, quindi lo consiglio solo ai veri appassionati. Gli ultimi capitoli sono dedicati al racconto dei problemi personali di Burrell, che dopo la morte di Diana fu accusato di aver rubato vari oggetti che la principessa gli aveva regalato (almeno, questo è quello che lui sostiene).
(Vi serve qualche suggerimento per il giardino? Seguite i consigli del principe Carlo!)
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Ciao! Ho scovato per caso il tuo blog gironzolando qua e là... be' complimenti, molto carino e pieno di spunti! ti seguo ;)
RispondiEliminaIn ogni caso, i reali sono sempre il guilty pleasure migliore, e i Windsor in particolare! Adesso mi hai incuriosito con questo libro... Chissà, magari avrò anch'io fortuna e lo scoverò usato ;)
Buona lettura:)
L.
RispondiEliminaBenvenuta, grazie per il commento!