mercoledì 13 marzo 2019

Un matrimonio americano di Tayari Jones


Roy e Celestial, entrambi di colore e originari del sud degli Stati Uniti, sono sposati da poco più di un anno e hanno tutta la vita davanti a sé. Sono giovani, si amano, Roy ha un lavoro abbastanza ben pagato e Celestial è un'artista di talento. Celestial è intelligente, indipendente, bella e con una certa tendenza al melodramma e Roy è innamorato perso di lei, anche se ogni tanto non disdegna di fare colpo su altre donne. Una sera, dopo aver fatto visita ai genitori di Roy, la coppia va a dormire in un hotel e Roy svela alla moglie un elemento del proprio passato del quale non era mai riuscito a parlarle. Ne segue una discussione e ad un certo punto l'uomo esce dalla camera per andare a riempire il secchiello del ghiaccio. Nel corridoio incontra una signora matura e simpatica, con un braccio al collo, la aiuta ad aprire la finestra della sua stanza e già che c'è le ripara anche il water. Poi torna da sua moglie, i due si riconciliano e vanno a letto. Poche ore dopo, vengono svegliati brutalmente dalla polizia e Roy viene accusato di un crimine che non ha commesso. Al termine di un processo piuttosto sbrigativo riceve una condanna a dodici anni di carcere, poi ridotti a cinque. Celestial testimonia che il marito ha dormito con lei, ma Roy, un uomo di colore, per la giuria è il colpevole perfetto. La storia si svolge in un periodo imprecisato ma vicino a noi, ma l'odio razziale, soprattutto nel sud degli Usa, è ancora vivo. I genitori di Roy hanno lavorato duramente tutta la vita per permettergli di frequentare l'università e Roy è nato un anno dopo l'assassinio di Martin Luther King in un reparto maternità non segregato, ma questo non cambia la situazione. La vita della coppia viene sconvolta e le lettere che i due si scambiano durante la detenzione dell'uomo, prima piene d'amore e poi sempre più gravate dal rancore e da accuse reciproche, mostrano il progressivo deteriorarsi del rapporto fra i coniugi. Nel delicatissimo equilibrio matrimoniale si inserisce anche Andre, il miglior amico di Celestial, innamorato di lei fin dall'infanzia, e quando Roy esce di prigione la resa dei conti non potrà che essere durissima per tutti. In un romanzo suddiviso in capitoli come partiture musicali in ognuno dei quali è un personaggio a parlare, Tayari Jones indaga sulla difficoltà di conciliare gli impulsi del cuore, i dettami della coscienza e i desideri personali di ognuno.

Traduzione di Ada Arduini, Neri Pozza, 364 pagine, 18 euro, ebook disponibile.



sabato 2 marzo 2019

La paranza dei bambini: il libro e il film


La paranza dei bambini di Saviano è un romanzo di formazione in negativo. Nicolas Fiorillo, quindicenne nato in una famiglia lontana dalla criminalità e tutto sommato neanche poverissima (il padre è professore di educazione fisica in una scuola, la madre possiede una tintoria), decide di approfittare di un vuoto di potere per creare un nuovo gruppo criminale che abbia il controllo del quartiere. Insieme ad alcuni amici dai soprannomi improbabili - Biscottino, Drago’, Dentino - e con l’appoggio di un vecchio boss ora ai domiciliari, Nicolas si inserisce nel controllo delle piazze di spaccio, delle estorsioni, del pizzo ai negozianti. Nicolas sa bene che in due o tre giorni può accumulare la somma che suo padre guadagna in un mese ed è animato da una convinzione semplice ma incrollabile: nella vita freghi gli altri o sei fregato da loro, non ci sono altre possibilità. A scuola ha letto Machiavelli e la sua ambizione è diventare come il Principe: un capo non amato da coloro che lo circondano, perché chi oggi ti ama domani potrebbe ribellarsi contro di te, ma temuto, perché chi ti teme ha paura di te e ti rispetta. Seppure con qualche difficoltà iniziale dovuta all’inesperienza, Nicolas e i suoi amici si fanno strada nella criminalità e i soldi cominciano ad arrivare. Non c’è nessuna progettualità nell’uso di questo denaro: i soldi servono per procurarsi immediatamente ciò che si desidera, che siano scarpe o magliette firmate, orologi di lusso o regali per le fidanzate. Gli oggetti costosi devono essere ostentati perché costituiscono un messaggio per chi li guarda: “Vedi, posso permettermi questo, ho i soldi e tu mi devi rispettare”. Nicolas sembra privo di empatia: è mosso solo dal desiderio di incutere paura e ottenere il comando. Non c’è comunicazione con i suoi familiari, se non con il fratello minore, che però lo venera e non lo contraddice, e non ha un legame profondo con la fidanzata, della quale è molto geloso ma con cui non si confida mai. 
Nicolas del film diretto da Claudio Giovannesi, invece, è quasi simpatico. Il padre non appare e il ragazzo assume il ruolo di capofamiglia: si preoccupa per la madre, le regala i mobili nuovi in perfetto stile Gomorra, fa sì che non debba più pagare il pizzo per il negozio. Anche nel film il protagonista non esita a vendere droga a ragazzi poco più grandi di lui e a imbracciare le armi, ma, anche grazie al sorriso aperto, risulta molto più umano rispetto alla controparte del romanzo. Vari elementi importanti nel libro, come la lotta fra bande criminali, la sopraffazione e le intimidazioni, nel film risultano più sfumati. Non sono sicura che il film riesca a trasmettere appieno l’urgenza del protagonista e dei suoi amici di ottenere tutto e subito, perché la vita del criminale è pericolosa e può spezzarsi all’improvviso. Sia nel libro che nel film, invece, colpisce l’assenza di un modello alternativo: nessuno sembra ribellarsi alle prepotenze, agli spari che arrivano senza un perché, alle infiltrazioni criminali in tutti gli aspetti della vita quotidiana. Non esiste la speranza di un futuro diverso e né le famiglie né la scuola offrono a questi ragazzi il sogno di un orizzonte diverso da quello dei condomini in rovina e dei vicoli sporchi, dove l’unica possibilità di riscatto è offerta dalla criminalità (ma a quale prezzo?).