martedì 17 dicembre 2013

Acqua buia - Joe R. Lansdale



Titolo: Acqua buia

Autore: Joe R. Lansdale

Traduzione: Luca Conti e Chiara Ujka

Casa editrice: Einaudi

Pagine: 344

Prezzo: 13 euro (ebook: 7 euro)



Anni Trenta, poco dopo la Grande Depressione e le tempeste di sabbia note come Dust Bowl. Texas orientale, sfondo di molti romanzi di Lansdale, che, se devo essere sincera, non mi sembra proprio un gran bel posto: quando va bene fa un caldo infernale e nelle paludi si aggirano alligatori, serpenti e insetti di ogni genere, quando va male si scatenano diluvi e uragani. A dare il via alla storia è May Lynn, una ragazza giovane e molto carina che viene ritrovata morta nel fiume Sabine con una macchina da cucire legata ai piedi. A trovarla sono due suoi amici, Sue Ellen e un ragazzo, Terry, che secondo le voci di paese è omosessuale. Sue Ellen vive in una grande casa malandata con il padre, un ubriacone buono solo a picchiare la moglie, e con la madre, una donna ancora giovane e bella ma logorata dalla vita e convinta di meritare le botte del marito. Terry detesta il nuovo marito di sua madre, un tizio ricco e prepotente che opprime la moglie e, come tutti sanno, tiene nell’armadio un cappuccio del Ku Klux Klan. La migliore amica di Sue Ellen, Jinx, è una ragazza nera molto intelligente che sa bene che il Texas non è il luogo migliore per le persone di colore. Tutti e tre hanno degli ottimi motivi per scappare e la morte di May Lynn li spinge a progettare la fuga: la ragazza, infatti, avrebbe voluto diventare una diva del cinema e Terry propone di cremare il corpo e portare le ceneri a Hollywood. Ovviamente senza soldi non è facile, ma i tre riescono a ritrovare il frutto di una rapina compiuta dal fratello di May Lynn e partono. Sulle loro tracce, però, si mette un poliziotto corrotto, per non parlare dell’ombra di un killer psicopatico che vive nelle paludi e non lascia scampo alle proprie vittime.

Alcuni aspetti di questo romanzo mi hanno ricordato Tramonto e polvere: anche qui gli uomini non ci fanno una gran figura, mentre le donne riescono a ribellarsi alla società patriarcale che le usa solo per cucinare e fare figli. Il razzismo è ovunque, anche se credo che il romanzo di Lansdale in cui si parla di più di questo argomento sia Il mambo degli orsi (nella serie di Hap e Leo). Come sempre, non mancano le scene di violenza, i morti ammazzati e i dialoghi brillanti (non ho letto l’originale, ma la traduzione di Luca Conti e Chiara Ujka mi sembra molto buona). A me Lansdale piace parecchio e di solito leggo i suoi libri almeno un paio di volte: la prima in fretta, per vedere come finisce, e la seconda, magari qualche mese dopo, con calma, per gustarmi bene i personaggi. Lo consiglio a tutti, anche se forse non è adattissimo per chi non sopporta la violenza.