venerdì 29 giugno 2012

La zia Julia e lo scribacchino - Mario Vargas Llosa



Titolo: La zia Julia e lo scribacchino
Titolo originale: La tía Julia y el escribidor
Autore: Mario Vargas Llosa
Traduzione e cura di Angelo Morino
Casa editrice: Einaudi
Pagine: 344
Prezzo: 12.50 euro



'In quel tempo remoto, io ero molto giovane e vivevo con i miei nonni in una villa dai muri bianchi di calle Ocharán, a Miraflores. Studiavo all'università di San Marcos, legge, mi sembra, rassegnato a guadagnarmi più tardi la vita da libero professionista, anche se, in fondo, mi sarebbe piaciuto di più riuscir a diventare uno scrittore'.


In queste poche righe che aprono il romanzo troviamo il ritratto del protagonista: Mario, alter ego dell'autore, è un ragazzo, vive con i nonni in un bel quartiere di Lima e studia qualcosa che gli interessa poco, con il sogno di diventare uno scrittore affermato. Lavora in una radio, e in un'emittente poco lontana, Radio Central, conosce Pedro Camacho, lo 'scribacchino'. E' un ometto bizzarro: indossa sempre gli stessi abiti macchiati e consunti, odia ferocemente gli argentini e si definisce 'boliviano e artista'. I proprietari dell'emittente hanno scoperto il suo talento durante un viaggio in Bolivia: Camacho scrive i testi per tutti i romanzi radiofonici che vengono trasmessi nel paese, li dirige ed è il primattore. Lo convincono a partire per il Perù e lo strano personaggio si mette subito all'opera: scrive fiumi di romanzi che riscuotono un enorme successo. Nel frattempo, Mario incontra Julia, una zia acquisita e divorziata, più grande di lui, con la quale inizia un flirt che piano piano diventerà qualcosa di più serio, nonostante la ferrea opposizione dei genitori di Mario. Vargas Llosa intreccia le vicende del protagonista e dei suo familiari ('la nostra famiglia era biblica, miraflorina, molto unita') con quelle dei personaggi dei romanzi radiofonici di Camacho: i capitoli dispari sono dedicati a Mario, mentre quelli pari riportano l'inizio di un romanzo sempre diverso. Sono storie piene di intrighi, passioni ed eventi tragici: dei feuilleton in piena regola che gli regalano l'affetto di un pubblico di fan che non si perdono neanche una puntata. E sono proprio gli ascoltatori i primi ad accorgersi che qualcosa non torna: i personaggi si complicano, tornano in romanzi differenti con ruoli diversi, le storie si ingarbugliano, la coerenza va a farsi benedire. Sembra quasi che Pedro Camacho sia stato inghiottito dal vortice di fantasia che ha creato e non riesca più a sbrogliare la matassa dei racconti..


La notevole capacità creativa di Vargas Llosa e l'umorismo che pervade tutto il romanzo sono i motivi principali per cui amo molto La zia Julia e lo scribacchino. Come tutte le opere di buona qualità, può essere letto a vari livelli: è una storia d'amore, un romanzo di formazione, un quadro del Perù, un'esplosione senza freni di personaggi indimenticabili. Mai triste (sebbene non tutto sia rose e fiori), il libro ha un ritmo ben congegnato ed è sempre molto divertente.



Attenzione: sulla quarta di copertina dell'edizione che ho io, che credo sia del 2006, sono presenti due inesattezze: si scrive che Camacho lavora per Radio Lima, mentre il nome giusto è Radio Central, e che Julia è vedova, quando invece è divorziata. Avevo scritto all'Einaudi per segnalarle e mi sembra che mi avessero anche risposto, però noto che sul sito della Feltrinelli ci sono ancora, quindi non so se le hanno corrette.


                                                                               
                                                                Mario Vargas Llosa


                                                Miraflores oggi. Sembra un bel posto, no?

giovedì 21 giugno 2012

Dona Flor e i suoi due mariti - Jorge Amado



Titolo: Dona Flor e i suoi due mariti
Autore: Jorge Amado
Traduzione di Elena Grechi
Casa editrice: Tea Due. Credo che al momento non sia disponibile, sul sito della Feltrinelli c'è solo un'edizione della Garzanti
Pagine: 525
Prezzo: 15.000 lire (l'edizione della Garzanti costa 18.60 euro.. già)

Nota: Demart mi segnala che su Maremagnum si trova l'edizione uscita nel 2002 con Repubblica a 5 euro (la traduzione è la stessa).


'Vadinho si gettò nella danza con l'entusiasmo esemplare che metteva in qualsiasi cosa facesse, tranne lavorare.'

La giovane e bella Flor, maestra di cucina, durante il Carnevale si ritrova improvvisamente vedova. Il defunto, Vadinho, era un giovanotto affascinante e pieno di gioia di vivere, ma forse non proprio il marito ideale: giocatore accanito, donnaiolo e senza mai il becco di un quattrino. La vita coniugale di Flor è stata un susseguirsi di litigi e notti insonni ad aspettare il ritorno del disgraziato, ma non sono mancati i momenti felici, grazie alla passionalità incontenibile di Vadinho. L'eros, infatti, la fa da padrone in questo romanzo ambientato a Bahia: ora ardente e ora più lieve, compagno ideale per le lezioni di cucina che Flor impartisce alle sue allieve, giovani ma già maliziose. Flor, rimasta sola, avverte profondamente la mancanza del marito, cialtrone provetto ma amante impareggiabile. Le sue amiche fanno a gara per trovarle un nuovo consorte e dopo qualche personaggio improbabile arriva un ottimo partito: il dottor Teodoro. Proprietario di una farmacia, ancora giovane, di bell'aspetto, ma soprattutto serio (il suo unico svago è suonare il fagotto). Ecco dunque che in breve Flor si ritrova di nuovo moglie, serena e ben inserita in un'esistenza piacevole e tranquilla. Può così riprendersi da tutti gli strapazzi subiti durante il primo matrimonio.. ma non corre il rischio di annoiarsi? Ogni tanto ripensa a Vadinho e la assale una strana nostalgia. Ed ecco che il soprannaturale irrompe nel racconto: il fantasma di Vadinho torna dall'oltretomba per stuzzicare Flor, e tanto fantasma poi non è. Ecco i due mariti del titolo, due mariti contemporaneamente, che creano una situazione difficile da gestire ma molto, molto divertente. Alla vicenda della protagonista fanno da controcanto le storie dei tanti personaggi secondari, ognuno con le proprie peculiarità: dalla madre di Flor, il cui unico scopo è 'infernizzare' la vita altrui, agli amici di Vadinho, ai membri della buona società frequentata dal dottor Teodoro. Amado spalanca davanti al lettore un universo variegato e coloratissimo e disegna splendidi ritratti di giocatori, prostitute in miseria, cacciatori di dote, maghi e sensitivi (la religione afrobrasiliana del Candomblé è un altro degli elementi fondamentali di questo libro).

E' degna di nota la stupenda traduzione di Elena Grechi. Non conosco il portoghese, ma ho apprezzato molto il lavoro di questa traduttrice: ha creato una lingua vivacissima e perfettamente adeguata a ogni personaggio.



                                                                    Salvador do Bahia