mercoledì 13 agosto 2014

Il lungo sguardo - Elizabeth Jane Howard



Titolo: Il lungo sguardo

Autrice: Elizabeth Jane Howard

Traduzione: Manuela Francescon

Casa editrice: Fazi

Pagine: 511

Prezzo: 17.50 euro

Ebook disponibile


Avevo letto alcune recensioni che presentavano questo romanzo come un testo imperdibile, uno di quei libri da leggere assolutamente o forse, quantomeno, da sfoggiare in salotto. Incuriosita, l’ho comprato e l’ho letto abbastanza velocemente. La tecnica narrativa è senza dubbio interessante e credo innovativa per il periodo in cui il libro fu pubblicato (1956): gli eventi sono raccontati a ritroso dal 1950 al 1926. All’inizio la protagonista, Mrs Antonia Fleming, sta organizzando una cena per festeggiare il fidanzamento del figlio maggiore. Mrs Fleming è una donna non più giovanissima ma ancora piacente, è benestante e vive in una bella casa. Il fulcro di buona parte del romanzo è costituito da un’analisi minuziosa e spietata del matrimonio ventennale di Antonia con Conrad, un uomo egocentrico e curiosamente incapace di esprimere i propri sentimenti in modo convenzionale (lo stile mi ricorda un po’ quello di Virginia Woolf). L’equilibrio precario di marito e moglie si riflette nel rapporto con i figli: la comunicazione spontanea e sincera risulta molto difficile e Julian e Deirde sembrano non sviluppare un legame autentico con i genitori. Una famiglia disfunzionale, diremmo oggi? Chissà, di sicuro poco serena. “Il lungo sguardo” è senza dubbio molto interessante, ma in alcuni punti, secondo me, scorre con una certa lentezza. Non mi è risultato sempre chiaro perché i personaggi si comportassero in un certo modo, e ammetto che, se Antonia fosse stata una mia amica, avrei avuto la tentazione di dirle “Ma lascia perdere Conrad, trovatene un altro più bello che problemi non haJ Mi rendo conto però che sarebbe una semplificazione un po’ ingenua. La stessa Howard (1923-2014) ha avuto un’infanzia non felice e una vita sentimentale piuttosto turbolenta, che forse cercava di razionalizzare traducendola in romanzi. Tutto sommato, “Il lungo sguardo” mi è piaciuto, ma non lo consiglio a chi cerca qualcosa di divertente e leggero: per apprezzarlo occorre una certa dose di pazienza.
 

Elizabeth Jane Howard con Kingsley Amis - suo terzo marito dal 1965 al 1983 - e un simpatico felino.
 

martedì 5 agosto 2014

Vi presento Sally - Elizabeth von Arnim e Sanditon - Jane Austen



Titolo: Vi presento Sally

Autrice: Elizabeth von Arnim

Traduzione: Simona Garavelli

Casa editrice: Bollati Boringhieri

Pagine: 273

Prezzo: 9 euro

 
Ebook disponibile



Salvatia Pinner - detta Sally -, figlia di semplici bottegai inglesi, è una ragazza bellissima, tanto bella da attirare frotte di uomini, non tutti, però, dotati di intenzioni oneste. Per tenere la figlia al sicuro, i Pinner la fanno stare praticamente segregata nel retrobottega, cosa di cui lei non si lamenta, dato che è mansueta e ansiosa di compiacere il prossimo. Questa vita isolata non giova all’istruzione di Sally, che arriva a diciassette anni ignorante come una zappa (mi si perdoni l’espressione). Quando la signora Pinner passa a miglior vita, il padre di Sally - un omino “minuto e spaurito” - è ancora più ossessionato dal destino della figlia, ma un bel giorno entra nel suo piccolo emporio Jocelyn Luke, studente universitario di belle speranze. Naturalmente, gli basta vedere Sally per innamorarsene e decide seduta stante di sposarla. Il signor Pinner è entusiasta e la ragazza non ha obiezioni (la sua frase preferita è “A me mi fa lo stesso”). Dopo due settimane di fidanzamento, che a Jocelyn sembrano eterne perché il futuro suocero non gli permette mai un tête-à-tête con l’amata, i due si sposano e partono per la luna di miele. E qui viene il bello: Sally fa del suo meglio per fare contento “il signor marito”, come lo chiama fra sé e sé, ma la sua ingenuità e ignoranza causano una miriade di divertentissimi equivoci e incidenti. Mentre gli uomini sono ipnotizzati dalla sua bellezza e le donne la detestano per lo stesso motivo, il marito capisce perché il padre la teneva nel retrobottega e la convivenza con il vocabolario misero e le espressioni popolari di Sally si rivela difficile per il colto Jocelyn. Sally sembra destinata a vivere come un pacco stupendo ma molto ingombrante, eppure, a modo suo, riuscirà a volgere gli eventi a proprio favore. Di Elizabeth von Arnim avevo letto Una principessa in fuga, che avevo trovato gradevole ma non entusiasmante; Vi presento Sally, invece, mi è piaciuto molto. Forse i personaggi mi sembrano costruiti meglio e più realistici, o forse Sally mi è risultata più simpatica della principessa Priscilla. Comunque entrambe, per quanto diverse fra loro, sono giovani donne che cercano di crearsi una vita soddisfacente e serena.

Due parole sulla traduzione di Simona Garavelli: non ho letto l’originale, ma immagino che la traduttrice abbia fatto un buon lavoro perché il contrasto fra la povertà espressiva di Sally e l’eloquio fiorito di Jocelyn è evidente e contribuisce alla comicità del romanzo. Il fatto che marito e moglie parlino praticamente due lingue diverse è, a mio avviso, uno dei fili conduttori di questo libro e la traduttrice l’ha reso molto bene.
 
 
Ho immaginato Sally più o meno così: una delicata bellezza preraffaellita (immagine dal web).
 
Titolo: Sanditon
Autrice: Jane Austen
Traduzione: Daniela Paladini
Casa editrice: Newton Compton
Pagine: 124
Prezzo: 1.90 euro
Ebook disponibile
 
Ultimamente ho letto anche Sanditon di Jane Austen e vorrei scrivere due parole su questo libro. Sanditon è il nome di una cittadina che l’intraprendente Mr Parker, con il sostegno economico di Lady Denham, vorrebbe trasformare in una località balneare alla moda. Di Lady Denham la Austen scrive “Ogni paese dovrebbe avere una gran dama” e ci restituisce un ritratto delizioso della sua gioia di vivere, ma anche dei suoi difetti, in primis una certa tirchieria. Il racconto ci viene offerto dalla prospettiva di Charlotte Heywood, figlia di un proprietario terriero, una giovane donna arguta e piena di buonsenso. Buonsenso che sembra fare difetto ad altri personaggi: Mr Parker,  sostenitore entusiasta e acritico di qualsiasi novità, le sue sorelle, sempre preda di malanni misteriosi, sua moglie, adorabile ma praticamente priva di volontà propria. Purtroppo il romanzo è incompiuto, perché la Austen abbandonò il manoscritto quattro mesi prima di morire. La vicenda mi aveva incuriosito molto e mi dispiace non sapere cosa l’autrice aveva progettato per i personaggi (e dire che non sono neanche una fan accanita di Jane Austen). Ho visto però che sono state scritte ben due continuazioni di questo romanzo, entrambe mai tradotte in italiano: A Return to Sanditon di Anne Toledo e  Sanditon: Jene Austen's Unfinished Masterpiece Completed di Juliette Shapiro. Da un lato, mi incuriosiscono, dall’altro è ovvio che, per quanto possano cercare di essere fedeli allo spirito originale, non sono state scritte dalla Austen e probabilmente non sapremo mai se si avvicinano ai suoi piani.