Non sono una
grandissima fan di Nick Hornby: anni fa avevo letto “Alta fedeltà” e mi era
piaciuto, ma non così tanto da spingermi a interessarmi ancora alla produzione
di Hornby. Comunque sia, un po’ di tempo fa vari blog hanno iniziato a
segnalare l’ultimo testo di questo autore e mi sono incuriosita. È un racconto
abbastanza breve (l’ebook è di una trentina di pagine) che inizia con il
protagonista, Charlie, che si separa dalla moglie. Affrontare la fine di un
matrimonio è sempre difficile, ma lo diventa ancora di più se la tua ex moglie
è una giornalista che ha costruito la propria notorietà sul raccontare tutto,
ma proprio tutto, della propria vita. Il che significa che ora inaugura una
rubrica intitolata Bastard! in cui
racconta urbi et orbi le tue nefandezze coniugali: da quella volta in cui ti
sei ubriacato la vigilia di Natale, a quando hai imprecato davanti ai figli,
senza tralasciare le tue performance non proprio ottimali a letto. La rubrica è
pubblicata sia sul giornale cartaceo che sulla versione online, quindi chiunque
può sbirciare nella vita privata di Charlie e lasciare un commento. Credo che
un grande punto di forza di questo racconto sia proprio il fatto che sottolinea
come la nostra società, grazie a un uso talvolta improprio della tv e di internet,
stia diventando sempre più… mi verrebbe da dire “pettegola”, ma non è il
termine adatto. La curiosità per gli affari altrui è sempre esistita, quello a
cui stiamo assistendo ora è che chiunque, protetto dall’anonimato di un
nickname, può ergersi a giudice della vita di perfetti sconosciuti e dispensare
a piene mani opinioni e consigli spesso non richiesti. Charlie, esposto al
pubblico ludibrio, si sente ovviamente ferito e cerca di ignorare tutta la
faccenda... Termino qui perché, vista la brevità del racconto, potrei fare
qualche spoiler e sarebbe un peccato. Secondo me il materiale è molto
interessante e avrebbe potuto anche essere sfruttato per una narrazione più
lunga. Una domandina per l’editore Guanda: nove euro per un libro di 65 pagine
non sono un po’ tanti?
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