Titolo:
Don Giovanni in Sicilia
Autore:
Vitaliano Brancati
Casa
editrice:
Mondadori
Pagine: 133
Prezzo:
8.40 euro
Ammetto che conoscevo pochissimo l'opera di Brancati, sospetto di non averlo studiato al liceo e non ho mai colmato questa lacuna. Qualche giorno fa, però, mi è stato prestato 'Don Giovanni in Sicilia' e l'ho letto rapidamente e con grande interesse. Siamo a Catania intorno agli anni Quaranta (il libro è stato scritto appunto nel 1940), protagonista è il quarantenne Giovanni Percolla, scapolo (anzi, come si direbbe oggi, single) che lavoricchia con uno zio e vive con tre sorelle zitelle che lo adorano e provvedono alle sue necessità. In quanto uomo, Giovanni è il signore indiscusso della casa, ma non approfitta della propria autorità per comandare in modo dispotico, anzi: non critica mai, non brontola e non si lamenta. La famiglia è un microcosmo perfetto, pieno di pace e armonia. Quindi, 'il serio, il buono, il rispettabile Giovanni' è privo di difetti? A essere proprio pignoli, qualcosa ci sarebbe: la sua vita è 'dominata dal pensiero della donna'. Non la donna angelicata del Dolce stil novo, ma femmine molto concrete, costituite da gambe, seni, occhi, labbra, caviglie... Donne siciliane e donne che si incontrano in vacanza: a Roma, a Viareggio, a Riccione, a Cortina... Luoghi segnalati da amici che vi hanno scoperto bellezze muliebri prima ignote e che inviano cartoline che favoleggiano della splendida fauna locale. Donne con le quali si intrattengono lunghi corteggiamenti che però non hanno mai una conclusione fruttuosa, per cui i rapporti di Giovanni e i suoi amici con il gentil sesso si limitano ad avventure mercenarie. Guai ad ammetterlo, per carità: i racconti che questi signori si scambiano parlano di grandi conquiste, di ardimenti e di performance indimenticabili - chissà se qualcuno poi ci crede davvero. Ad un certo punto, però, la tranquilla esistenza di Giovanni viene sconvolta da un ciclone che si chiama Maria Antonietta - per gli amici Ninetta - Marconella: una giovane e affascinante aristocratica di origine toscana. Giovanni, travolto dalla passione per la purezza della ragazza, lascia la casa delle sorelle, che all'improvviso gli sembra insopportabilmente vecchia e sporca, si allontana dagli amici, divenuti volgari, e si ritira in una solitudine dominata dal pensiero fisso di Ninetta. Stavolta sì che l'amore si fa sublime e disincarnato: ricevere uno sguardo della giovane diventa un successo inatteso e riuscire a scambiare due parole con lei è fonte di gioia incontrollabile. E' solo grazie alla perseveranza di Ninetta che il rapporto fra i due cresce, perché il semplice ritrovarsela davanti fa cadere Giovanni in deliquio. Insomma, riescono a sposarsi e da qui in poi la ragazza prende in mano le redini della vita del marito: lo convince a trasferirsi a Milano, gli trova un nuovo lavoro, lo persuade a cambiare stile di vita. Ma le persone possono davvero cambiare? O l'esistenza di Giovanni in realtà è stata segnata per sempre dall'educazione che ha ricevuto in Sicilia?
Quasi barocco per la deformazione grottesca di personaggi e situazioni (cito dall'introduzione), questo romanzo mi sembra ottimo per avvicinarsi alla produzione di Brancati, nella quale l'erotismo (e le sue conseguenze, talvolta estreme) ricorre spesso.
L'edizione
Mondadori è completata da un'ottima introduzione, piuttosto breve ma
sufficiente a dare al lettore una panoramica del periodo storico in
cui visse l'autore e a tratteggiare un quadro delle sue opere.
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