Nel mese di giugno ho finalmente letto Gli anni della leggerezza di Elizabeth Jane Howard (Fazi editore, 18,50 euro, traduzione di Manuela Francescon, ebook disponibile), il primo dei cinque volumi della saga dei Cazalet, che avevo acquistato tempo fa e non avevo ancora trovato il momento giusto per iniziare. I Cazalet sono una di quelle famiglie inglesi ormai quasi scomparse: la loro ricchezza è data da una solida impresa commerciale guidata dal capofamiglia ormai anziano con l'aiuto dei figli. Sia Edward che Hugh Cazalet hanno prestato servizio durante la Grande Guerra ed entrambi ne portano ancora i segni, seppure in modi molto diversi. Rupert, vedovo e aspirante pittore, si è risposato con la giovane e bella Zoë, che fatica a inserirsi nella nuova famiglia e a fare amicizia con le cognate. Del vecchio Cazalet, detto il Generale, e di sua moglie Kitty, soprannominata la Duchessa per le opinioni squisitamente vittoriane, si prende cura la figlia nubile Rachel; completano la famiglia vari nipoti e la servitù. Il romanzo inizia nel 1937, un periodo sereno nel quale però cominciano già ad avvertirsi dei segnali di pericolo riguardo a un nuovo conflitto mondiale, avvisaglie che diventeranno gradualmente più concrete durante la narrazione. Sono stata conquistata dall'acuta descrizione psicologica dei vari personaggi, ognuno con le proprie passioni e idiosincrasie. Da non perdere se amate le grandi saghe familiari e, se conoscete l'inglese, c'è anche una serie in sei puntate realizzata dalla BBC nel 2001.
Ho
poi letto Pinocchio, del quale conoscevo l'adattamento della Disney
ma di cui non avevo mai letto la versione originale integrale. Le
peripezie del burattino scapestrato sono note a tutti, quindi non mi
dilungo, ma vi consiglio l'edizione
critica della
Feltrinelli a cura di Fernando Tempesti (8 euro),
ricca di note sul lessico e di spunti di
riflessione.
Pinocchio è un libro per tutte le età: i bambini rimarranno
affascinati dalle avventure fantastiche dei personaggi, gli adulti
invece
coglieranno
analisi
attualissime.
Dopo
essermi imbattuta nel bellissimo Ted Talk “Dovremmo
essere tutti
femministi”
di Chimamanda Ngozi Adichie, ho deciso di conoscere l'opera di questa
scrittrice nigeriana di nascita e statunitense di adozione. Ho
pensato di iniziare con L'ibisco viola, il suo primo romanzo
(Einaudi, 12 euro, traduzione
di Maria Giuseppina Cavallo, ebook
disponibile). La storia è raccontata dal punto di vista di Kambili,
un'adolescente timida e riservata che vive in Nigeria con i genitori
e il fratello Jaja. Eugene, il loro padre, è un uomo molto stimato
nella comunità: è un imprenditore di successo, fervente cattolico e
editore di un giornale indipendente. Nel privato, però, Eugene sfoga
il proprio fanatismo religioso sulla moglie e i figli, pretendendo
standard altissimi del comportamento che lui ritiene adeguato e
ricorrendo alla violenza fisica quando qualcosa non va come si
aspetta. Durante un soggiorno a casa della zia materna Ifeoma,
vedova, insegnante universitaria che cresce i propri figli
incoraggiandoli ad esprimersi e a pensare in modo critico, Kambili e
Jaja conoscono un mondo nuovo, fatto di amore e libertà. Zia Ifeoma
sostiene il pensiero libero e gli esperimenti, come la pianta di
ibisco viola che ha creato e cresce rigogliosa nel suo giardino.
L'intelligenza e l'allegria di Ifeoma cambieranno per sempre il modo
di vivere di Kambili e Jaja.
Infine
ho cominciato a leggere Il centenario che saltò dalla finestra e
scomparve, del quale avevo scaricato l'ebook chissà quanto tempo fa
e mi ero poi completamente dimenticata di averlo. Per ora è
divertente, poi scriverò una recensione più dettagliata.
Andrete in vacanza? Che andiate in giro o rimaniate a casa, ricordatevi che un buon libro è un ottimo compagno! Se volete, qui e qui trovate i miei suggerimenti per l'estate di qualche anno fa.