mercoledì 31 gennaio 2018

Libri letti nel mese di gennaio 2018

Ho deciso di inaugurare una nuova rubrica del blog in modo da poter scrivere con maggiore costanza rispetto a ora. Ho pensato quindi di proporvi, verso la fine di ogni mese o l'inizio di quello successivo, un riassunto dei libri che ho letto e magari qualche approfondimento su quelli che mi sono piaciuti di più. Partiamo subito con i romanzi che ho letto a gennaio! Il primo libro che ho letto quest'anno è stato Arabesque di Alessia Gazzola, della serie dell'Allieva (Longanesi, 17,60 euro, ebook disponibile). A me questi gialli piacciono, non posso definirli capolavori ma li trovo divertenti. Mi sono resa conto di aver saltato quello precedente a questo, per cui all'inizio mi mancavano delle informazioni sulle peripezie sentimentali di Alice, ma non è stato un grosso problema. Il libro inizia con il ritrovamento del cadavere di una ex ballerina e proprietaria di una scuola di danza, Maddalena Vichi, apparentemente morta per cause naturali. Alice è appena diventata medico legale e questa è la prima autopsia che deve svolgere da sola, cosa che naturalmente la terrorizza vista la sua nota goffaggine. Ma se la cava bene e scopre anche che la morte di Maddalena potrebbe essere collegata a un cold case, il suicidio di un'allieva di Maddalena che forse in realtà non si era buttata dalla finestra. La perizia era stata svolta da Claudio Conforti, il quale all'inizio non è molto contento di essere smentito proprio da Alice. La trama del giallo secondo me non è proprio solidissima, ma a me Alice fa simpatia. Ama il lavoro che fa, si butta a seguire ogni pista senza scoraggiarsi, è autoironica e ottimista questo spesso la salva dagli inevitabili momenti di sconforto.


Cambiamo genere con La sala da ballo di Anna Hope (Ponte alle Grazie, 16,80 euro, ebook disponibile). Siamo nel 1911 e la sala da ballo del titolo è quella del manicomio di Sharston, nella brughiera dello Yorkshire. Ella, una giovane operaia impiegata in una filanda con turni massacranti, si ritrova in manicomio dopo una crisi isterica. Qui conosce Clem, una ragazza proveniente da una famiglia borghese, ricoverata dopo aver tentato il suicidio per sfuggire al matrimonio impostole dal padre. Nel manicomio uomini e donne vivono quasi sempre separati, tranne il venerdì sera, quando nella sala da ballo riccamente decorata suona un'orchestra diretta dal dottor Fuller e i pazienti vengono incoraggiati a danzare fra loro. Ho trovato particolarmente interessante il personaggio del dottor Fuller: ama la musica e crede che possa avere dei benefici per i ricoverati. Ricordiamoci che in questo periodo anche in Inghilterra iniziano a diffondersi l'eugenetica e le tesi a favore della sterilizzazione delle persone con disturbi mentali. All'inizio, quindi, Fuller suona per i malati e organizza i balli del venerdì sera, ma poi, incapace di gestire i propri fantasmi, cade preda di angosce profonde e finisce per abbracciare le posizioni dell'eugenetica. Durante un ballo, Ella conosce John, un irlandese taciturno ma molto affascinante, che riesce poi a farle avere delle lettere. Ella è analfabeta, ma con l'aiuto di Clem risponde a John e fra di loro nasce un legame. Mi ha colpito molto la descrizione della vita nel manicomio e dei sentimenti di chi vi si ritrovava, a volte all'improvviso e con scarsissime possibilità di uscire se non dentro a una bara. I manicomi erano strutture concepite per isolare i malati di mente dal resto della società e i pazienti ricevevano dei trattamenti disumani, come la camicia di forza o l'alimentazione forzata. L'autrice ha tratto ispirazione per il romanzo dalla vicenda accaduta a un suo antenato, ricoverato in un manicomio nello Yorkshire e morto lì nel 1918, mentre suo figlio combatteva al fronte. Potete vedere alcune fotografie di quel manicomio qui.



Ci spostiamo infine nella Cornovaglia di metà Ottocento con Mia cugina Rachele di Daphne du Maurier (Neri Pozza, 17 euro, ebook disponibile). Philip, rimasto orfano da piccolo, è stato cresciuto dal cugino Ambrose, proprietario terriero, che non si è mai sposato e gli ha fatto da padre e da madre. Zio e nipote vivono senza donne in casa, con la servitù composta solo da uomini. Il ménage dei due scorre tranquillamente fino a quando Ambrose, che è andato a passare l'inverno in Italia per motivi di salute, incontra Rachele, una lontana parente vedova e senza soldi, se ne innamora e la sposa. Ben presto la felicità che traspare dalle lettere di Ambrose viene sostituita da un'ansia crescente e ad un certo punto Philip decide di partire per Firenze per rendersi conto della situazione. Al suo arrivo, però, scopre che Ambrose è morto dopo una rapida malattia e che Rachele ha abbandonato in fretta la villa portando con sé tutti gli averi del marito. Philip, sconvolto dallo stile di vita di Firenze - il vociare continuo, il caldo, gli italiani dai modi infidi - torna in patria e comincia a maturare un odio feroce verso Rachele, che senza aver mai visto si figura come una strega e incolpa della morte dell'amato Ambrose. Medita vendetta quando all'improvviso Rachele arriva in Cornovaglia per restituirgli gli oggetti di Ambrose e Philip scopre che la strega in realtà è una donnina minuta, affabile e sorridente. In breve tempo il giovane rimane affascinato dalla cugina, ma gli improvvisi mutamenti d'umore della donna e la sua tendenza a spendere con prodigalità il denaro di Philip gettano delle ombre sulla felicità dei due. Come viveva Rachele prima di sposare Ambrose? Che ruolo ha nella sua vita il suo consigliere, un italiano detestato dal marito? E Ambrose è davvero morto a causa di una malattia? In Mia cugina Rachele ritroviamo le atmosfere cupe di Rebecca e la Du Maurier tratteggia un'altra figura femminile complessa, caratterizzata da contrasti forti, sulla quale è difficile esprimere un giudizio netto, anche perché nel romanzo dominano le parole non dette, gli equivoci e i silenzi. Ho trovato invece molto irritante il personaggio di Philip, immaturo e legato allo zio da un affetto quasi morboso.


Per il mese di gennaio è tutto! Ho già pronta una piccola scorta di libri per il mese prossimo e ho deciso di cominciare a prendere qualcosa in prestito in biblioteca per motivi di spazio in casa. E voi cosa state leggendo?

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