Titolo:
Vi presento Sally
Autrice:
Elizabeth von Arnim
Traduzione:
Simona Garavelli
Casa editrice:
Bollati Boringhieri
Pagine: 273
Prezzo: 9 euro
Salvatia Pinner -
detta Sally -, figlia di semplici bottegai inglesi, è una ragazza bellissima,
tanto bella da attirare frotte di uomini, non tutti, però, dotati di intenzioni
oneste. Per tenere la figlia al sicuro, i Pinner la fanno stare praticamente
segregata nel retrobottega, cosa di cui lei non si lamenta, dato che è
mansueta e ansiosa di compiacere il prossimo. Questa vita isolata non giova all’istruzione
di Sally, che arriva a diciassette anni ignorante come una zappa (mi si perdoni
l’espressione). Quando la signora Pinner passa a miglior vita, il padre di
Sally - un omino “minuto e spaurito” - è ancora più ossessionato dal destino
della figlia, ma un bel giorno entra nel suo piccolo emporio Jocelyn Luke,
studente universitario di belle speranze. Naturalmente, gli basta vedere Sally
per innamorarsene e decide seduta stante di sposarla. Il signor Pinner è entusiasta
e la ragazza non ha obiezioni (la sua frase preferita è “A me mi fa lo stesso”).
Dopo due settimane di fidanzamento, che a Jocelyn sembrano eterne perché il
futuro suocero non gli permette mai un tête-à-tête con l’amata, i due si sposano e partono per la luna
di miele. E qui viene il bello: Sally fa del suo meglio per fare contento “il
signor marito”, come lo chiama fra sé e sé, ma la sua ingenuità e ignoranza causano
una miriade di divertentissimi equivoci e incidenti. Mentre gli uomini sono ipnotizzati
dalla sua bellezza e le donne la detestano per lo stesso motivo, il marito
capisce perché il padre la teneva nel retrobottega e la convivenza con il
vocabolario misero e le espressioni popolari di Sally si rivela difficile per
il colto Jocelyn. Sally sembra destinata a vivere come un pacco stupendo ma
molto ingombrante, eppure, a modo suo, riuscirà a volgere gli eventi a proprio
favore. Di Elizabeth von Arnim avevo letto Una principessa in fuga, che avevo
trovato gradevole ma non entusiasmante; Vi presento Sally, invece, mi è
piaciuto molto. Forse i personaggi mi sembrano costruiti meglio e più
realistici, o forse Sally mi è risultata più simpatica della principessa Priscilla.
Comunque entrambe, per quanto diverse fra loro, sono giovani donne che cercano
di crearsi una vita soddisfacente e serena.
Due parole
sulla traduzione di Simona Garavelli: non ho letto l’originale, ma immagino che
la traduttrice abbia fatto un buon lavoro perché il contrasto fra la povertà
espressiva di Sally e l’eloquio fiorito di Jocelyn è evidente e contribuisce alla
comicità del romanzo. Il fatto che marito e moglie parlino praticamente due
lingue diverse è, a mio avviso, uno dei fili conduttori di questo libro e la
traduttrice l’ha reso molto bene.
Titolo:
Sanditon
Autrice:
Jane Austen
Traduzione:
Daniela Paladini
Casa editrice:
Newton Compton
Pagine: 124
Prezzo: 1.90 euro
Ebook disponibile
Ultimamente ho
letto anche Sanditon di Jane Austen e vorrei scrivere due parole su questo
libro. Sanditon è il nome di una cittadina che l’intraprendente Mr Parker, con
il sostegno economico di Lady Denham, vorrebbe trasformare in una località
balneare alla moda. Di Lady Denham la Austen scrive “Ogni paese dovrebbe avere
una gran dama” e ci restituisce un ritratto delizioso della sua gioia di
vivere, ma anche dei suoi difetti, in primis una certa tirchieria. Il racconto
ci viene offerto dalla prospettiva di Charlotte Heywood, figlia di un
proprietario terriero, una giovane donna arguta e piena di buonsenso. Buonsenso
che sembra fare difetto ad altri personaggi: Mr Parker, sostenitore entusiasta e acritico di
qualsiasi novità, le sue sorelle, sempre preda di malanni misteriosi, sua
moglie, adorabile ma praticamente priva di volontà propria. Purtroppo il
romanzo è incompiuto, perché la Austen abbandonò il manoscritto quattro mesi
prima di morire. La vicenda mi aveva incuriosito molto e mi dispiace non sapere
cosa l’autrice aveva progettato per i personaggi (e dire che non sono neanche
una fan accanita di Jane Austen). Ho visto però che sono state scritte ben due
continuazioni di questo romanzo, entrambe mai tradotte in italiano: A Return to Sanditon di Anne Toledo e Sanditon: Jene Austen's Unfinished Masterpiece Completed di Juliette Shapiro. Da un lato, mi
incuriosiscono, dall’altro è ovvio che, per quanto possano cercare di essere
fedeli allo spirito originale, non sono state scritte dalla Austen e
probabilmente non sapremo mai se si avvicinano ai suoi piani.
Della Von Armin ho letto solo "Vera". E mi è piaciuto moltissimo. Credo sia una scrittrice da approfondire. Prendo nota del tuo "Vi presento Sally". Buone letture!
RispondiEliminaVorrei leggere Vera da un po'. Grazie, buone letture anche a te :-)
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