martedì 12 marzo 2013

Il ritorno del soldato - Rebecca West



Titolo: 'Il ritorno del soldato'

Autrice: Rebecca West

Traduzione: Benedetta Bini

Casa editrice: Neri Pozza

Pagine: 143

Prezzo: 12 euro



(Edizione inglese: Return of the Soldier, ed. Modern Library, 112 pagine, 9 euro)



Inghilterra, 1916. Nell'elegante villa di Baldry Court, rimodellata fino a farne 'oggetto di innumerevoli servizi fotografici sulle riviste illustrate', due donne attendono notizie da parte dell'uomo al centro delle loro vite. Il capitano Chris Baldry, cugino di Jenny e marito di Kitty, è al fronte come moltissimi altri uomini inglesi e le mansioni che prima erano di esclusiva competenza maschile ora vengono affidate sempre più spesso alle donne. A Baldry Court, però, non è avvenuto nulla di sconvolgente: la vita continua come al solito, con Jenny e Kitty che dirigono i compiti della servitù, si prendono cura della casa e dei terreni circostanti e fanno in modo che tutto sia perfetto per il ritorno di Chris. La narrazione è affidata a Jenny, segretamente - e inconfessabilmente - innamorata del cugino, né bella né brutta, che si contrappone alla stupenda ma egocentrica Kitty, figura eterea dai capelli color dell'oro che indossa abiti squisiti di satin chiaro. Non ci sono bambini che ridono nei lunghi corridoi o che giocano nei prati: l'unico figlio di Kitty e Chris è morto in tenera età cinque anni prima (ma la nursery con i vestiti e i giocattoli che gli appartenevano non è stata toccata). All'improvviso, la pace di Baldry Court viene stravolta dall'arrivo di una donna forse bella in gioventù, ma ora sciatta e sciupata dalla povertà. Margaret Grey, questo è il suo nome, chiede di parlare con le donne che governano Baldry Court e, palesemente a disagio nel salotto raffinato, racconta una strana storia. Dice che Chris è vittima di uno shock da bombardamento e che ha perso la memoria di quello che è avvenuto negli ultimi quindici anni. Non ricorda nulla di quello che ha fatto, non sa di essere sposato né di avere avuto un figlio: la sua mente è ferma a quando, poco più che ventenne, corteggiava una giovane e affascinante Margaret. È infatti a lei che ha scritto alcune lettere d'amore e la donna, ormai sposata, si rivolge a Kitty, che è all'oscuro di tutto. Kitty lì per lì non ci crede, pensa che Margaret sia una truffatrice in cerca di un guadagno facile, ma poi il racconto della donna viene provato. Chris torna a casa e si aggira per le stanze senza riconoscere le modifiche fatte dopo il matrimonio, si ricorda della cugina ma non ha idea di chi sia Kitty. La moglie è ferita dalla sua indifferenza e lo fa visitare da una serie di medici, ma Chris sembra stare bene solo in compagnia di Margaret...


L'ottima traduzione di Benedetta Bini è accompagnata da una postfazione (curata dalla stessa Bini) che offre un ritratto dell'autrice - femminista, madre single, donna intelligente e spregiudicata - e un quadro del periodo in cui visse. Non conoscevo l'opera di Rebecca West (pseudonimo di Cicely Isabel Fairfield) e questo romanzo mi ha molto colpita per l'acutezza con cui la West, appena ventiseienne, riesce ad analizzare i rapporti interpersonali e le finzioni e le frustrazioni della vita quotidiana. Lo definirei senza dubbio un 'bel' romanzo, non potrei però dire che sia allegro (il finale, in particolare, è straziante nella sua essenzialità). 
 
 

                                                                       Rebecca West

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