Titolo:
'Il ritorno del soldato'
Autrice:
Rebecca West
Traduzione:
Benedetta Bini
Casa
editrice:
Neri Pozza
Pagine:
143
Prezzo:
12 euro
(Edizione
inglese:
Return
of the Soldier,
ed. Modern Library, 112 pagine, 9 euro)
Inghilterra,
1916. Nell'elegante villa di Baldry Court, rimodellata fino a farne
'oggetto di innumerevoli servizi fotografici sulle riviste
illustrate', due donne attendono notizie da parte dell'uomo al centro
delle loro vite. Il capitano Chris Baldry, cugino di Jenny e marito
di Kitty, è al fronte come moltissimi altri uomini inglesi e le
mansioni che prima erano di esclusiva competenza maschile ora vengono
affidate sempre più spesso alle donne. A Baldry Court, però, non è
avvenuto nulla di sconvolgente: la vita continua come al solito, con
Jenny e Kitty che dirigono i compiti della servitù, si prendono cura
della casa e dei terreni circostanti e fanno in modo che tutto sia
perfetto per il ritorno di Chris. La narrazione è affidata a Jenny,
segretamente - e inconfessabilmente - innamorata del cugino, né
bella né brutta, che si contrappone alla stupenda ma egocentrica
Kitty, figura eterea dai capelli color dell'oro che indossa abiti
squisiti di satin
chiaro. Non ci sono bambini che ridono nei lunghi corridoi o che
giocano nei prati: l'unico figlio di Kitty e Chris è morto in tenera
età cinque anni prima (ma la nursery
con i vestiti e i giocattoli che gli appartenevano non è stata
toccata). All'improvviso, la pace di Baldry Court viene stravolta
dall'arrivo di una donna forse bella in gioventù, ma ora sciatta e
sciupata dalla povertà. Margaret Grey, questo è il suo nome, chiede
di parlare con le donne che governano Baldry Court e, palesemente a
disagio nel salotto raffinato, racconta una strana storia. Dice che
Chris è vittima di uno shock da bombardamento e che ha perso la
memoria di quello che è avvenuto negli ultimi quindici anni. Non
ricorda nulla di quello che ha fatto, non sa di essere sposato né di
avere avuto un figlio: la sua mente è ferma a quando, poco più che
ventenne, corteggiava una giovane e affascinante Margaret. È
infatti a lei che ha scritto alcune lettere d'amore e la donna, ormai
sposata, si rivolge a Kitty, che è all'oscuro di tutto. Kitty lì
per lì non ci crede, pensa che Margaret sia una truffatrice in cerca
di un guadagno facile, ma poi il racconto della donna viene provato.
Chris torna a casa e si aggira per le stanze senza riconoscere le
modifiche fatte dopo il matrimonio, si ricorda della cugina ma non ha
idea di chi sia Kitty. La moglie è ferita dalla sua indifferenza e
lo fa visitare da una serie di medici, ma Chris sembra stare bene
solo in compagnia di Margaret...
L'ottima
traduzione di Benedetta Bini è accompagnata da una postfazione
(curata dalla stessa Bini) che offre un ritratto dell'autrice -
femminista, madre single,
donna intelligente e spregiudicata - e un quadro del periodo in cui
visse. Non conoscevo l'opera di Rebecca West (pseudonimo di Cicely
Isabel Fairfield) e questo romanzo mi ha molto colpita per l'acutezza
con cui la West, appena ventiseienne, riesce ad analizzare i rapporti
interpersonali e le finzioni e le frustrazioni della vita quotidiana.
Lo definirei senza dubbio un 'bel' romanzo, non potrei però dire che
sia allegro (il finale, in particolare, è straziante nella sua
essenzialità).
Rebecca West
Nessun commento:
Posta un commento