lunedì 1 ottobre 2012

The Paris Wife - Paula McLain



Titolo: The Paris Wife

Autrice: Paula McLain

Casa editrice: Virago Press

Pagine: 400

Prezzo: 7 euro



(Edizione italiana: Una moglie a Parigi, ed. Neri Pozza, 352 pagine, 17 euro)

[Pare che ci stiano anche girando un film, ma per ora non ho trovato molte informazioni]



Hadley Richardson, ventottenne timida e un po' malinconica, incontra l'affascinante Ernest, di sette anni più giovane di lei, esuberante, ambizioso e pieno di vita, ma anche un po' misterioso. Dopo un corteggiamento romantico, condotto in gran parte per lettera, decidono di sposarsi e di trasferirsi a Parigi. Ernest non è il fratello di Jack Worthing, ma colui che diventerà Ernest Hemingway. Per ora scrive articoli di giornale e tenta di farsi strada nel mondo della letteratura.
 


A Parigi la coppia frequenta gli intellettuali più importanti del tempo, fra i quali spicca Gertrude Stein, che, proprio durante una conversazione con Hemingway, inventò la definizione di lost generation, la generazione perduta, per riferirsi ai giovani che avevano vissuto l'esperienza straziante della Grande Guerra. Sono gli anni Venti, il periodo che Francis Scott Fitzgerald definì the jazz age, l'era del jazz, e che descrisse ne Il grande Gatsby.




Un'epoca in cui era facile arricchirsi, in cui le ragazze cominciavano a liberarsi dalle convenzioni sociali, lo champagne correva a fiumi e le feste duravano fino all'alba. Ma questo splendore nascondeva un grande vuoto e non sarebbe durato a lungo: il crollo di Wall Street del '29 avrebbe posto fine per sempre al lusso sfrenato di quel periodo. Ma negli anni in cui è ambientato questo romanzo Parigi è ancora la capitale degli intellettuali e il matrimonio fra Hadley e Ernest sembra funzionare. Presto, però, Hadley si rende conto che il marito è più debole di quello che vuole far credere: ferito sul fronte italiano durante la prima guerra mondiale, venne mandato in un ospedale e si innamorò di un'infermiera americana che non volle sposarlo. Memorie della guerra e ricordi di questo amore infelice lo perseguitano e talvolta gli impediscono di dormire per lunghi periodi. Ernest cerca di reagire e si interessa alla vita nei suoi aspetti più intensi e talvolta violenti: le feste, la boxe, la corrida (nel 1926 scriverà The Sun Also Rises, ambientato durante la festa di San Fermín a Pamplona), le donne. Infatti, pur essendo innamorato della moglie, non è indifferente al fascino delle ragazze belle e spregiudicate.



Hadley tenta di sopportare e di fingere che vada tutto bene, come canta Nora Bayes in una canzone intitolata appunto Make Believe. Anche la nascita di un figlio amatissimo non migliorerà la situazione e Hadley dovrà fare delle scelte...

Ho apprezzato questo romanzo per vari motivi. Innanzitutto, descrive molto bene gli anni Venti e l'atmosfera che vi si respirava e mi ha fatto scoprire alcuni lati di Hemingway che conoscevo poco. E' anche l'impietosa e acuta analisi di una storia d'amore, il che in generale è interessante, però vi avviso che è abbastanza triste, quindi non ve lo consiglio se state passando un brutto periodo, potrebbe darvi la mazzata finale. Detto questo, è molto coinvolgente e ben scritto, se ve la sentite è una buona lettura.


There are times when you feel sad and blue
Something's wrong, you don't know what to do
When you feel that way, stop and think awhile
Just make believe and smile...

Nora Bayes, Make Believe. Se vi va di ascoltarla la trovate qui: http://www.dailymotion.com/video/x8e6ng_nora-bayes-make-believe_music (purtroppo l'audio non è dei migliori).



 

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