Avete mai sentito parlare di Vivian Maier? Se la risposta è no, non preoccupatevi: probabilmente fate parte della maggioranza di coloro ai quali questo nome non dice nulla. Anch'io non l'avevo mai sentita nominare fino a qualche mese fa, quando ho letto su un giornale un articolo che raccontava la sua esistenza, anonima e straordinaria al tempo stesso. Vivian Maier ha lavorato per quasi tutta la vita come bambinaia per le famiglie abbienti di Chicago, senza essere mai notata da nessuno, ma con la macchina fotografica sempre a portata di mano, pronta a fissare sulla pellicola tutto quello che la colpiva. Vivian era affascinata dagli attimi di verità che si svelano all'improvviso e dalle vite ai margini della società, e scattava d'impulso, senza chiedere il permesso ai soggetti ritratti e senza curarsi degli sguardi perplessi. In vita ha sviluppato solo una piccola parte delle sue fotografie e non le ha mai mostrate a nessuno. Se oggi possiamo ammirare il suo lavoro è solo grazie a un colpo di fortuna. Vivian morì a ottantatré anni nel 2009, senza sapere che due anni prima il contenuto di cinque armadi in un deposito il cui affitto non era stato rinnovato era stato comprato per 250 dollari da un banditore d'aste. Il figlio di un rigattiere, John Maloof, acquistò poi dalla casa d'aste per 380 dollari (circa 330 euro) circa tremila negativi e vari rullini e quando iniziò a sviluppare le foto si rese conto che avevano un enorme valore. Riuscì a scoprire chi era l'autrice degli scatti, e, poiché Vivian era defunta senza lasciare eredi né un testamento, Maloof divenne proprietario di quasi tutta la sua produzione. Non sappiamo se Vivian avrebbe voluto diventare famosa, ma non possiamo che esserle grati per le testimonianze di vita quotidiana che ci ha lasciato (e che potete vedere qui). Partendo dai pochi elementi su Vivian che conosciamo con certezza, Francesca Diotallevi costruisce un ritratto intenso e profondo: la sua Vivian è una donna che ha vissuto un'infanzia infelice, segnata dagli abusi e dalla mancanza di amore. Non ha conosciuto suo padre e la madre, una donna rancorosa e collerica, l'ha sballottata tra Stati Uniti e Francia, in cerca di una normalità irraggiungibile. Vivian ha dovuto imparare presto a badare a sé stessa e ha fatto di tutto per rendersi invisibile agli occhi degli altri, per non crearsi legami, per costruirsi una corazza che la tenesse al riparo dalla sofferenza. Non ha mai smesso, però, di guardare con curiosità le vite di chi la circondava, di scrutare, non vista, la quotidianità degli altri, per cercare gli istanti di intimità che aveva scelto di precludersi.
Neri Pozza, 207 pagine, 16.50 euro, ebook disponibile.
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