Cercando nella libreria un romanzo da proporvi, mi è tornato fra le mani Uomini nudi di Alicia Giménez-Bartlett (Sellerio, 16 euro, traduzione di Maria Nicola, ebook disponibile). Fin dalle prime righe ci arriva la voce di Irene, la protagonista: “Me ne importa assai poco, non lo amo più. Anzi, in questo momento mi domando addirittura se sono mai stata innamorata di lui. Quindici anni di matrimonio, ecco la cosa peggiore, la sensazione di avere perso il mio tempo”. Una voce diretta, impietosa, che non si piange addosso. Irene dirige l'azienda che le ha lasciato il padre, nella quale il marito è entrato grazie alla loro unione, e lei non si nasconde che per entrambi è stato un matrimonio di convenienza. Ma cosa fare quando tuo marito, come nel più trito dei cliché, ti lascia per una donna più giovane e più bella di te? Innanzitutto, Irene lo licenzia, poi torna ad occuparsi della ditta e a frequentare la sua amica Genoveva, una ricca divorziata che passa da un fidanzato all'altro, “sempre truccata come un sarcofago egizio” ma tutto sommato felice perché non si preoccupa del giudizio altrui. Le loro vite si intrecciano con quelle di Javier, un professore di scuola privata licenziato a causa della crisi, e Iván, che si è inventato una professione come spogliarellista e riesce a portare l'ex professore sulla strada degli spettacoli per sole donne. Lo sguardo impietoso dell'autrice, nota anche per i romanzi gialli dell'ispettrice Petra Delicado, con Uomini nudi ci racconta una vicenda in cui si mescolano convenienza, amore, sesso, violenza e lotta di classe.
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