Titolo:
Omicidi in pausa pranzo
Autrice:
Viola Veloce
Casa editrice:
Mondadori
Pagine: 236
Prezzo: 14 euro
Ebook disponibile
Nei
ringraziamenti al termine del romanzo, Viola Veloce (è uno pseudonimo) racconta
che per molti anni ha inviato i suoi libri agli editori ricevendo solo rifiuti.
Dato che voleva capirne il motivo, si è rivolta a vari editor e con la loro
collaborazione ha riscritto più volte Omicidi
in pausa pranzo. Nel 2013 l’ha autopubblicato su Amazon, si è occupata
della pubblicità, ha accolto le critiche dei lettori e ha venduto diecimila copie.
A questo punto, le ha scritto la responsabile della Narrativa italiana di
Mondadori per dirle che il libro le era piaciuto e l’avrebbe pubblicato
volentieri (a condizione che accettasse di apportare alcune correzioni al
romanzo). Secondo me, tutto questo dimostra che la possibilità di autopubblicare
i propri libri in formato ebook sta diventando sempre più importante: chiunque
può raggiungere un vasto pubblico (anche perché spesso i testi autopubblicati
costano un euro o poco più), farsi conoscere e magari arrivare ad essere
pubblicato da un editore famoso. Grazie ad Amazon, l’autopubblicazione non è
più un marchio d’infamia, l’ultima risorsa a cui ricorreva chi non riusciva a
trovare una casa editrice seria disposta a investire sul suo libro e si trasformava,
per dirla con Umberto Eco, in uno scrittore APS (A Proprie Spese).
Naturalmente, va detto che non tutti vendono diecimila copie, anche perché,
magari, al contrario di Viola Veloce, non sono disposti ad accettare le
critiche e a rimettere mano al romanzo. Ma almeno hanno una possibilità e non
devono sborsare denaro a editori cialtroni - ok, si sarà capito come la penso,
ma ci tengo a sottolinearlo: se devi pagare per farti pubblicare un libro che
hai scritto tu, c’è qualcosa che non va. Niente vieta di farsi pubblicare APS
una raccolta di ricette della nonna o di favole della zia da regalare ai
parenti, ma questo è un altro discorso.
Veniamo alla
trama. Francesca Zanardelli, ragioniera trentenne single, lavora da alcuni anni
nell’ufficio Pianificazione e Controllo di una grande azienda milanese. Il suo
lavoro è noioso e il clima in azienda non è dei migliori, ma Francesca cerca di
tirare avanti, anche perché sa di essere stata fortunata: è stata assunta con
uno degli ultimi contratti a tempo indeterminato e può usufruire di ferie e
permessi retribuiti, al contrario dei giovani consulenti con contratti precari.
Sarà proprio Francesca a scoprire il cadavere della sua vicina di scrivania,
Marinella Sereni, strangolata in una toilette. Naturalmente, in azienda si
scatena il panico: Marinella non era un genio e bisticciava con tutti, ma chi
poteva volerla morta? E se si trattasse di un serial killer? Chi sarà la
prossima vittima? Mentre la polizia indaga, anche Francesca si improvvisa
detective e cerca di saperne di più sui colleghi con cui lavora da anni ma che,
in realtà, conosce ben poco. Viola Veloce descrive con grande acutezza il
potente direttore che tutti temono e a cui si rivolgono con servilismo (salvo
poi sparlarne appena volta le spalle), l’informatico timido e pignolo,
l’agguerrita sindacalista della Cgil soprannominata Crudelia, il collega
istrionico e quello introverso. Omicidi
in pausa pranzo è molto divertente e lo consiglio soprattutto a chi lavora
in un’azienda, perché di sicuro vi ritroverà dei personaggi o delle dinamiche
che gli sono familiari. In fin di conti, chi non ha mai sognato di potersi
liberare di un collega?
Nessun commento:
Posta un commento