Titolo:
'Eco'
Autrice:
Violet Trefusis
Traduzione
e postfazione:
Tiziana Masucci
Casa
editrice:
Frassinelli
Pagine: 155
Prezzo:
16 euro
'In silenzio e a passo cadenzato, il maggiordomo andava e veniva dalla tavola del tè portando pane integrale imburrato, focaccine dorate e croccanti, miele di erica e dolce allo zenzero'.
L'apertura
di 'Eco' ci introduce subito nell'atmosfera elegante ed ovattata del
castello di Glendrocket, austera dimora scozzese, un po' fredda e
trascurata ma inequivocabilmente aristocratica. In mezzo alla
brughiera, lontano dalla vitalità e dalle luci di Edimburgo, vive
dunque lady Balquidder con i nipoti gemelli Malcolm e Jean, figli di
una sorella defunta. Un ragazzo e una ragazza giovani e assolutamente
selvaggi: passano più tempo possibile all'aria aperta, non conoscono
le buone maniere e non sono in grado di fare conversazione. Tutti i
tentativi fatti dalla zia per civilizzarli sono falliti: portarli in
società è inutile e imbarazzante, non sanno comportarsi in modo
educato e non intendono imparare a farlo. Legatissimi, vivono
praticamente in simbiosi e sembrano non preoccuparsi del futuro.
Quando lady Balquidder riceve la lettera di un'altra sorella, che la
prega di ospitare per un po' la figlia, una raffinata giovane signora
francese, si rallegra per l'opportunità di avere compagnia, ma al
tempo stesso teme l'accoglienza che i ragazzi riserveranno alla
cugina. Sembrano non avere nulla in comune, i loro stili di vita sono
agli antipodi: come si comporteranno i due scalmanati con
l'impeccabile francesina? E invece Sauge, questo è il suo nome, in
fuga temporanea da un matrimonio balzano, è una sorpresa: è sì
compita e affascinante, ma accetta di buon grado le passeggiate
all'aria aperta, la caccia e la pesca. Attraverso le lettere di Sauge
al marito si delinea una vita serena, libera dalle convenzioni e
dalle mille complesse norme che regolano la vita sociale. La donna
diventa ben presto amatissima dai cugini e il duo diviene un
terzetto. Tutto a posto, dunque? Non proprio, perché ad un certo
punto l'affetto che sia Malcolm che Jean nutrono per Sauge si
trasforma in qualcosa di più e la donna teme di rimanere
intrappolata in un'esistenza che non le appartiene e che la opprime,
e il racconto, all'inizio molto divertente, assume tinte sempre più
cupe.
Violet Trefusis (1894-1972) è una figura molto affascinante: figlia di Alice Keppel, una favorita di Edoardo VII - erede al trono inglese dopo la regina Vittoria -, colta e intelligente, fu amica di Virginia Woolf e compagna di Vita Sackville-West, con la quale ebbe una relazione un po' travagliata e sempre osteggiata dalla signora Keppel (teniamo presente che all'epoca l'omosessualità femminile era ancora più repressa di quella maschile, che era molto malvista: per avere un'idea basti pensare al processo subito da Oscar Wilde nel 1895). Conobbe Proust e molti altri intellettuali di spicco, visse in Francia e in Toscana (a titolo di curiosità, fu anche prozia dell'attuale duchessa di Cornovaglia, vale a dire quella simpatica cavallona di Camilla Parker-Bowles).
Violet Trefusis (1920)