Ho
deciso di inaugurare una nuova rubrica del blog in modo da poter
scrivere con maggiore costanza rispetto a ora. Ho pensato quindi di
proporvi, verso la fine di ogni mese o
l'inizio di quello successivo,
un riassunto dei libri che ho letto e magari qualche approfondimento
su quelli che mi sono piaciuti di più. Partiamo subito con i romanzi
che ho letto a gennaio! Il primo libro che ho letto quest'anno è
stato Arabesque di Alessia Gazzola, della serie dell'Allieva
(Longanesi, 17,60 euro, ebook disponibile). A me questi gialli
piacciono, non posso definirli capolavori ma li trovo divertenti. Mi
sono resa conto di aver saltato quello precedente a questo, per cui
all'inizio mi mancavano delle informazioni sulle peripezie
sentimentali di Alice, ma non è stato un grosso problema. Il libro
inizia con il ritrovamento del cadavere di una ex ballerina e
proprietaria di una scuola di danza, Maddalena Vichi, apparentemente
morta per cause naturali. Alice è appena diventata medico legale e
questa è la prima autopsia che deve svolgere da sola, cosa che
naturalmente la terrorizza vista la sua nota goffaggine. Ma se la
cava bene e scopre anche che la morte di Maddalena potrebbe essere
collegata a un cold
case,
il suicidio di un'allieva di Maddalena che forse in realtà non si
era buttata dalla finestra. La perizia era stata svolta da Claudio
Conforti, il quale all'inizio non è molto contento di essere
smentito proprio da Alice. La trama del giallo secondo me non è
proprio solidissima, ma a me Alice fa simpatia. Ama il lavoro che fa,
si butta a seguire ogni pista senza scoraggiarsi, è autoironica e
ottimista questo spesso la salva dagli inevitabili momenti di
sconforto.
Cambiamo
genere con La sala da ballo di Anna Hope (Ponte alle Grazie, 16,80
euro, ebook disponibile). Siamo nel 1911 e la sala da ballo del
titolo è quella del manicomio di Sharston, nella brughiera dello
Yorkshire. Ella, una giovane operaia impiegata in una filanda con
turni massacranti, si ritrova in manicomio dopo una crisi isterica.
Qui conosce Clem, una ragazza proveniente da una famiglia borghese,
ricoverata dopo aver tentato il suicidio per sfuggire al matrimonio
impostole dal padre. Nel manicomio uomini e donne vivono quasi sempre
separati, tranne il venerdì sera, quando nella sala da ballo
riccamente decorata suona un'orchestra diretta dal dottor Fuller e i
pazienti vengono incoraggiati a danzare fra loro. Ho trovato
particolarmente interessante il personaggio del dottor Fuller: ama la
musica e crede che possa avere dei benefici per i ricoverati.
Ricordiamoci che in questo periodo anche in Inghilterra iniziano a
diffondersi l'eugenetica e le tesi a favore della sterilizzazione
delle persone con disturbi mentali. All'inizio, quindi, Fuller suona
per i malati e organizza i balli del venerdì sera, ma poi, incapace
di gestire i propri fantasmi, cade
preda di angosce profonde e finisce per abbracciare le posizioni
dell'eugenetica. Durante un ballo, Ella conosce John, un irlandese
taciturno ma molto affascinante, che riesce poi a farle avere delle
lettere. Ella è analfabeta, ma con l'aiuto di Clem risponde a John e
fra di loro nasce un legame. Mi ha colpito molto la descrizione della
vita nel manicomio e dei sentimenti di chi vi si ritrovava, a volte
all'improvviso e con scarsissime possibilità di uscire se non dentro
a una bara. I manicomi erano strutture concepite per isolare i malati
di mente dal resto della società e i pazienti ricevevano dei
trattamenti disumani, come la camicia di forza o l'alimentazione
forzata. L'autrice
ha tratto ispirazione per il romanzo dalla vicenda accaduta a un suo
antenato, ricoverato in un manicomio nello Yorkshire e morto lì nel
1918, mentre suo figlio combatteva al fronte. Potete vedere alcune
fotografie di quel manicomio qui.
Ci
spostiamo infine nella Cornovaglia di metà Ottocento con Mia cugina
Rachele di Daphne du Maurier (Neri Pozza, 17 euro, ebook
disponibile). Philip, rimasto orfano da piccolo, è stato cresciuto
dal cugino Ambrose, proprietario terriero, che non si è mai sposato
e gli ha fatto da padre e da madre. Zio e nipote vivono senza donne
in casa, con la servitù composta solo da uomini. Il ménage dei due
scorre tranquillamente fino a quando Ambrose, che è andato a passare
l'inverno in Italia per motivi di salute, incontra Rachele, una
lontana parente vedova e senza soldi, se ne innamora e la sposa. Ben
presto la felicità che traspare dalle lettere di Ambrose viene
sostituita da un'ansia crescente e ad un certo punto Philip decide di
partire per Firenze per rendersi conto della situazione. Al suo
arrivo, però, scopre che Ambrose è morto dopo una rapida malattia e
che Rachele ha abbandonato in fretta la villa portando con sé tutti
gli averi del marito. Philip, sconvolto dallo stile di vita di
Firenze - il vociare continuo, il caldo, gli italiani dai modi infidi
- torna in patria e comincia a maturare un odio feroce verso
Rachele, che senza aver mai visto si figura come una strega e incolpa
della morte dell'amato Ambrose. Medita vendetta quando all'improvviso
Rachele arriva in Cornovaglia per restituirgli gli oggetti di Ambrose
e Philip scopre che la strega in realtà è una donnina minuta,
affabile e sorridente. In breve tempo il giovane rimane affascinato
dalla cugina, ma gli improvvisi mutamenti d'umore della donna e la
sua tendenza a spendere con prodigalità il denaro di Philip gettano
delle ombre sulla felicità dei due. Come viveva Rachele prima di
sposare Ambrose? Che ruolo ha nella sua vita il suo consigliere, un
italiano detestato dal marito? E Ambrose è davvero morto a causa di
una malattia? In Mia cugina Rachele ritroviamo le atmosfere cupe di Rebecca e la Du Maurier tratteggia un'altra figura femminile
complessa, caratterizzata da contrasti forti, sulla quale è
difficile esprimere un giudizio netto, anche
perché nel
romanzo dominano le parole non dette, gli equivoci e i silenzi. Ho
trovato invece molto irritante il personaggio di Philip, immaturo e
legato allo zio da un affetto quasi morboso.
Per
il mese di gennaio è tutto! Ho già pronta una piccola scorta di
libri per il mese prossimo e ho deciso di cominciare a prendere
qualcosa in prestito in biblioteca per motivi di spazio in casa. E
voi cosa state leggendo?