Titolo:
How
to Marry a Millionaire Vampire
Autrice:
Kerrelyn Sparks
Casa
editrice:
Avon
Pagine: 384
Prezzo:
5.97 euro
Confesso di amare le storie con i vampiri, anche se non c'è dubbio che i vari Edward Cullen e compagnia non hanno niente a che spartire con Dracula o Lord Ruthven, ma neanche con Lestat de Lioncourt. Dopo il successo di Twilight, poi, le librerie abbondano di vampiri in tutte le salse. Tentata però dal prezzo basso di How to Marry a Millionaire Vampire, l'ho ordinato e tutto sommato non me ne sono pentita. Siamo chiari: è un Harmony Passion con i vampiri. Lo schema è classico: lui bellissimo incontra lei bellissima (ma per fortuna si evita l'equazione bellezza=taglia 38), l'attrazione è evidente, ci sono degli ostacoli ma alla fine l'amore trionfa. Quello che renderebbe perfetto questo libro per la collana Harmony Paranormal è il fatto che il protagonista maschile, Roman Draganesti, è un vampiro che ha cinquecento anni (portati benissimo, ovviamente) e un passato tormentato. Il mondo in cui la vicenda si svolge ricorda un po' quello del gioco di ruolo Vampiri: la Masquerade. I vampiri vivono al fianco dei mortali, ma cercano di non farsi scoprire. Hanno un canale televisivo, lavorano, si divertono nei bar. Un elemento che rende gradevole How to Marry a Millionaire Vampire è l'ironia, evidente fin dal titolo: ci sono alcuni personaggi con una funzione comica, non mancano gli scambi di battute e c'è una certa cura dei dettagli (per esempio, le Pagine Gialle dei vampiri sono le Black Pages). Anche i personaggi sono tratteggiati in modo plausibile, con i loro dubbi, desideri e piccoli tic. Ovviamente non si tratta di un capolavoro, ma ho avuto l'impressione che l'autrice sapesse perfettamente che tipo di prodotto voleva realizzare e si sia impegnata. Questo libro sta a Dracula come la Sachertorte di Vienna sta a quella della gastronomia del supermercato: è chiaro che la prima è molto più raffinata, ma si può mangiare e apprezzare anche la seconda, naturalmente con la consapevolezza che l'originale è ad un altro livello.
Due
parole sulle copertine.
Credo che quella americana sia molto più
fedele allo spirito del testo rispetto a quella italiana. La sposa
sottolinea che si tratta di una storia d'amore, non di una botta e
via (anche se il sesso ha una certa rilevanza) e il colore rosso ha
una sua funzione nel libro.
La
copertina italiana, sangue a parte, a me sembra quella di una rivista che in edicola potreste
trovare accanto a 'Corna vissute'. Non per fare del moralismo
inutile, ma la trovo fuorviante e un po' volgare. A questo punto, dato
che la maggioranza dei lettori di romanzi rosa è costituita da
donne, forse avrebbe avuto più senso l'immagine di un bel
giovanotto.
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