Autore: John Fante
Traduzione di Alessandra Osti
Casa editrice: Fazi (ora è fuori catalogo, ma si trova pubblicato da Einaudi)
Pagine: 151
Prezzo: 8.50 euro
'Era una casa grande perché eravamo gente con progetti grandiosi. Il primo era già lì, una sporgenza all'altezza del suo punto vita..'
Ho scelto di inaugurare questo blog con Full of Life perché è un romanzo che amo molto e che racconta di un inizio: la prima gravidanza di Joyce, la moglie di John Fante. E' un libro pieno di tenerezza e talvolta di panico, ma soprattutto incredibilmente divertente. John, scrittore affermato, ha acquistato una bella casa e aspetta l'arrivo di suo figlio, mentre sua moglie si trasforma: mangia per quattro, soffre di insonnia e attraversa una crisi religiosa. John si domanda se riavrà mai indietro la ragazza che ha sposato. Tutto sommato, le cose vanno bene, ma il dramma incombe: un bel mattino, al settimo mese di gravidanza, Joyce è in cucina quando il pavimento crolla. La donna è incolume, ma altrettanto non può dirsi della casa: funghi e termiti se la stanno divorando. John va a cercare l'agente immobiliare che gliel'ha venduta, ma questi gli dice di rivolgersi a Smith, un fantomatico ispettore delle termiti, il quale ovviamente è irreperibile. Che fare? John ha un lampo di genio: deve rivolgersi al 'più grande muratore di tutta la California, il più nobile costruttore di tutti! Papà!'. Eh sì, Nick Fante è un muratore esperto e di certo aiuterà volentieri il figlio e la nuora. Il suo carattere burbero e la predilezione per il vino, però, complicheranno un po' la situazione..
La paternità, la casa, la famiglia, l'amore per sua moglie: '.. io divenni un buono a nulla senza di lei, un incapace assoluto fino a quando non la vidi di nuovo. Se non fosse stato per lei, la mia vita avrebbe percorso strade differenti - sarei stato giornalista, muratore - qualsiasi cosa mi fosse capitato'. Fra litigi, svenimenti, lacrime e riconciliazioni assistiamo all'evento più importante della famiglia Fante. Forse questo romanzo può essere apprezzato meglio da chi ha letto altri libri dell'autore (Chiedi alla polvere, La confraternita del Chianti, Aspetta primavera, Bandini) perché qui si vede un mutamento nel rapporto fra John e suo padre. Il vecchio Nick ha sempre un bel caratterino, ma gli anni (e forse l'arrivo del nipote) l'hanno un po' addolcito - senza esagerare, eh. Anche la tematica dell'identità italoamericana, molto forte in altri romanzi di Fante, qui è un po' più sfumata e lascia il posto ad altri elementi. Se non avete mai letto niente di questo autore, comunque, questo libro può essere un buon inizio.
John e Joyce Fante
Ottima recensione, complimenti!
RispondiEliminaGrazie! :-)
EliminaBellissima recensione, una delle migliori su questo libro :*
RispondiEliminaGrazie mille :*
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