Titolo:
Non è la fine del mondo
Autrice:
Alessia Gazzola
Casa editrice:
Feltrinelli
Pagine: 219
Prezzo: 15 euro Ebook disponibile (9.99 euro)
Emma De Tessent
ha trent’anni e lavora come stagista in una casa di produzione cinematografica
a Roma. Ama molto il suo mestiere, ma, proprio quando spera di ottenere un
contratto a tempo indeterminato, viene licenziata. Dopo alcuni colloqui
infruttuosi, si rifugia in un negozio di abbigliamento per bambini di proprietà
di una soave signora, che è anche madre dell’affascinante direttore di una casa
di produzione molto intellettuale e un po’ snob. Fin qui, Non è la fine del
mondo ricorda parecchio un qualsiasi romanzo rosa, genere peraltro molto amato
dalla stessa Emma, “quelli che nessuno legge ma, chissà perché, non conoscono
crisi”. Gli elementi ci sono tutti: una fanciulla sognatrice, un uomo affascinante
e misterioso, un enigmatico scrittore giapponese, perfino un romantico villino
con i glicini che Emma vorrebbe acquistare, prima o poi (stipendio permettendo).
Ammetto di non essere una grande fan dei romanzi sentimentali, che trovo
prevedibili come la ressa al supermercato il sabato pomeriggio, però volevo
leggere qualcosa di non troppo impegnativo e mi erano piaciuti gli altri romanzi della Gazzola, quindi ho deciso di provare. Devo dire che sono rimasta
piacevolmente stupita: Non è la fine del mondo è senza dubbio una commedia
romantica, ma non è banale. La trama è tutto sommato plausibile e i personaggi
sono ben costruiti - in particolare, ho trovato interessante Tameyoshi Tessai,
un romanziere che Emma cerca di convincere a cedere i diritti del suo libro più
bello per una trasposizione cinematografica. Fra i due nasce un’amicizia imprevedibile
e, proprio grazie agli insegnamenti di Tessai, Emma capirà qual è la via giusta
per lei.
Alessia Gazzola lascia per il momento il tetro istituto di medicina legale che faceva da sfondo alle
avventure di Alice Allevi e ci propone un romanzo un po’ più complesso, dove le
relazioni umane, già presenti nelle storie dell’Allieva, hanno un ruolo determinante.
Non definirei Non è la fine del mondo un capolavoro, ma è senza dubbio un libro
ben scritto, scorrevole, che lascia qualche interrogativo su cui riflettere. Credo
che la Gazzola abbia delle buone potenzialità e spero che in futuro possa
sfruttarle appieno.