Titolo:
Acqua buia
Autore:
Joe R. Lansdale
Traduzione:
Luca Conti e Chiara Ujka
Casa editrice:
Einaudi
Pagine: 344
Prezzo: 13 euro (ebook: 7 euro)
Anni Trenta, poco dopo
la Grande Depressione e le tempeste di sabbia note come Dust Bowl. Texas orientale, sfondo di molti romanzi di Lansdale,
che, se devo essere sincera, non mi sembra proprio un gran bel posto: quando va
bene fa un caldo infernale e nelle paludi si aggirano alligatori, serpenti e
insetti di ogni genere, quando va male si scatenano diluvi e uragani. A dare il
via alla storia è May Lynn, una ragazza giovane e molto carina che viene
ritrovata morta nel fiume Sabine con una macchina da cucire legata ai piedi. A
trovarla sono due suoi amici, Sue Ellen e un ragazzo, Terry, che secondo le
voci di paese è omosessuale. Sue Ellen vive in una grande casa malandata con il
padre, un ubriacone buono solo a picchiare la moglie, e con la madre, una donna
ancora giovane e bella ma logorata dalla vita e convinta di meritare le botte
del marito. Terry detesta il nuovo marito di sua madre, un tizio ricco e prepotente
che opprime la moglie e, come tutti sanno, tiene nell’armadio un cappuccio del
Ku Klux Klan. La migliore amica di Sue Ellen, Jinx, è una ragazza nera molto
intelligente che sa bene che il Texas non è il luogo migliore per le persone di
colore. Tutti e tre hanno degli ottimi motivi per scappare e la morte di May
Lynn li spinge a progettare la fuga: la ragazza, infatti, avrebbe voluto
diventare una diva del cinema e Terry propone di cremare il corpo e portare le
ceneri a Hollywood. Ovviamente senza soldi non è facile, ma i tre riescono a
ritrovare il frutto di una rapina compiuta dal fratello di May Lynn e partono.
Sulle loro tracce, però, si mette un poliziotto corrotto, per non parlare dell’ombra
di un killer psicopatico che vive nelle paludi e non lascia scampo alle proprie
vittime.
Alcuni aspetti di
questo romanzo mi hanno ricordato Tramonto
e polvere: anche qui gli uomini non ci fanno una gran figura, mentre le
donne riescono a ribellarsi alla società patriarcale che le usa solo per
cucinare e fare figli. Il razzismo è ovunque, anche se credo che il romanzo di
Lansdale in cui si parla di più di questo argomento sia Il mambo degli orsi (nella serie di Hap e Leo). Come sempre, non
mancano le scene di violenza, i morti ammazzati e i dialoghi brillanti (non ho
letto l’originale, ma la traduzione di Luca Conti e Chiara Ujka mi sembra molto
buona). A me Lansdale piace parecchio e di solito leggo i suoi libri almeno un
paio di volte: la prima in fretta, per vedere come finisce, e la seconda,
magari qualche mese dopo, con calma, per gustarmi bene i personaggi. Lo
consiglio a tutti, anche se forse non è adattissimo per chi non sopporta la
violenza.