sabato 29 dicembre 2018

Il sorriso di Jackrabbit, ovvero, viaggio negli Stati Uniti di oggi



Il sorriso di Jackrabbit di Joe R. Lansdale fa parte della serie dedicata ad Hap e Leonard: bianco ed eterosessuale il primo, nero e omosessuale il secondo. Amici fraterni, entrambi con vite un po' sgangherate, colleghi in lavori improbabili, spesso coinvolti in risse e sparatorie. All'inizio di questo romanzo, le cose hanno cominciato a girare bene, almeno per Hap: si è sposato da poco con l'amata Brett, ex infermiera e ora proprietaria di un'agenzia investigativa nella quale lavorano i due amici. E proprio mentre Hap sta cucinando hamburger e salsicce sulla griglia per festeggiare le nozze, gli piombano in giardino, a bordo di un suv enorme, due ospiti che non potrebbero essere più indesiderati. Madre e figlio, lui coperto di tatuaggi e con una maglietta con scritto “Bianco è giusto”, lei con i capelli in “puro stile Pentecostale”, cioè raccolti in una crocchia enorme. Il problema di queste persone, riflette Hap, non è solo il loro modo di vedere le cose, ma il modo in cui influenza gli altri, e diffondono “odio, ignoranza e orgoglio di non sapere” come altri trasmettono il raffreddore. Chiaramente i due risultano subito antipatici a Brett e Hap, per non parlare di Leonard, ma decidono di ascoltarli lo stesso: madre e figlio spiegano che si sono rivolti all'agenzia di Brett perché cercano qualcuno che faccia luce sulla scomparsa di Jackie, la sorella del tizio con la maglietta razzista, detta Jackrabbit a causa dei denti sporgenti. In realtà, spiegano, la ragazza è andata via di casa alcuni anni prima, ma ogni tanto si era fatta viva, finché i contatti non si erano interrotti del tutto. Il fratello di Jackie, a dire il vero, non è proprio ansioso di riabbracciarla perché lei ha disonorato la famiglia facendo un figlio con un uomo di colore, ma insomma, vorrebbero sapere se sta bene. Nonostante l'antipatia malcelata verso questi potenziali clienti, Hap e  Leonard decidono di accettare il caso per scoprire che fine ha fatto Jackrabbit. Da qui parte un viaggio nella provincia oscura del Texas, in una cittadina popolata da fanatici religiosi e segregazionisti, cioè bianchi che accettano di lavorare e vivere vicino ai neri purché questi ultimi vivano per conto loro e non si facciano venire idee assurde tipo i matrimoni misti. Ma le persone di colore non sono le uniche a essere discriminate: lo stesso trattamento è riservato agli immigrati, che, fa notare Leonard, sono i neri di oggi. Sebbene Lansdale eviti i riferimenti diretti alla realtà contemporanea, leggendo questo romanzo è impossibile non pensare alle posizioni del presidente Trump e alla marea di sudamericani che preme al confine con gli Stati Uniti, o alla violenza contro le persone di colore spesso perpetrata da uomini di legge bianchi. Poi ci sono le armi, spesso in mano a coloro che sarebbero meno adatti ad usarle, i dialoghi brillanti, l'umorismo non raffinato ma sempre tagliente che contraddistingue tutta la saga di Hap e Leonard. Insomma, Il sorriso di Jackrabbit è un romanzo da leggere per capire un po' di più gli Stati Uniti di oggi. E sarebbe perfetto per diventare un film di Quentin Tarantino.


Einaudi, traduzione di Luca Briasco, 250 pagine, 17.50 euro, ebook disponibile. 






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