sabato 6 giugno 2020

I Miserabili di Ladj Ly

Regia di Ladj Ly, sceneggiatura di Ladj Ly, Giordano Gederlini, Alexis Manenti
In Italia dal 18 maggio 2020, trailer

Non vado al cinema, come tutti, da un sacco di tempo. Non sono un’appassionata cinefila, ma se c’è un film che mi sembra promettente lo guardo volentieri, e poi, anche nell’epoca di Netflix, Amazon, serie e film on demand, per me il cinema mantiene un certo fascino. D’inverno entri verso le cinque, magari fuori c’è ancora un po’ di luce, ti sistemi nella poltroncina, intorno c’è odore di popcorn, guardi il film e quando torni alla tua vita di tutti i giorni si è fatto buio, però per quelle due ore con la testa sei stato da un’altra parte. È un’esperienza che un po’ mi manca, così, quando ho scoperto l’esistenza di Mio Cinema, ho pensato che potesse valere la pena di provare. Mio Cinema è una piattaforma che nasce dalla collaborazione fra Lucky Red, Circuito Cinema e My Movies e consente di vedere le pellicole in streaming. Il 40% dei guadagni va alle sale cinematografiche e potete scegliere la sala a voi più vicina, che mi sembra un modo concreto per sostenere i lavoratori del mondo dello spettacolo. La pellicola scelta per inaugurare Mio Cinema è I Miserabili di Ladj Ly, classe 1978, attore, regista e sceneggiatore francese, nato da genitori originari del Mali. Come ho già detto, non sono esperta di cinema e confesso che non conoscevo questo regista, ma ho letto che è nato e cresciuto a Montfermeil (resa famosa dal capolavoro di Victor Hugo) ed è molto interessato alle tematiche sociali. Infatti, all’inizio del film troviamo un gruppo di ragazzini che da Montfermeil prendono la metropolitana, muniti di bandiera francese, per andare in centro a vedere la finale dei Mondiali di calcio. Si canta tutti insieme la Marsigliese, la Francia vince e si fa festa, poi si torna tutti a casa, che per loro è una banlieue con vicoli e palazzoni che mi hanno ricordato Le Vele di Scampia che fanno da sfondo a Gomorra. Nel frattempo, nella Brigata Anti Criminalità del quartiere è arrivato un poliziotto nuovo, Stéphane, che viene assegnato alla squadra di Chris e Gwada. I due lavorano insieme da anni e fanno il gioco del poliziotto buono e poliziotto cattivo, portano Stéphane a visitare il loro piccolo regno, lo prendono un po’ in giro, come tocca ai nuovi arrivati. Ci rendiamo subito conto che il senso della misura non è fra le doti di Chris: perquisisce delle ragazze come se fossero una sua proprietà, vuole entrare in un appartamento anche se non ha un mandato, ma per fortuna Gwada riesce a mediare con gli abitanti di Montfermeil. I ragazzini sono allo sbando, fra criminali e famiglie che non sono in grado di occuparsi di loro, e l’unico punto di ritrovo è la moschea, dove gli imam offrono la merenda ai ragazzi e li indottrinano. La miccia che fa esplodere il fragilissimo equilibrio di Montfermeil è la scomparsa di un cucciolo di leone del circo appena arrivato nel quartiere. In uno scontro fra i poliziotti e i ragazzi, a Gwada parte un colpo e Issa, un ragazzino, cade a terra, sotto lo sguardo inorridito di Stéphane. Ma non sono solo i protagonisti a osservare la scena: dall’alto, l’accaduto viene ripreso da un drone, partito da uno dei palazzoni. Chris ci mette poco a capire che se il video arrivasse ai giornali, lui e i colleghi potrebbero dire addio al lavoro. Parte così una caccia frenetica, fra inseguimenti, trattative e tentativi di negoziazione, in un gioco delle parti in cui non si sa più chi sta dalla parte della legge e chi no. Cos’è, poi, la legge? Quella cosa che nel 2005 ha soffocato la collera degli abitanti delle banlieue? Hanno ragione i poliziotti o i ragazzini che non vedono un futuro davanti a sé? I Miserabili è un film asciutto, quasi un documentario, che come stile mi ha ricordato Sorry We Missed You di Ken Loach, del quale vi avevo parlato in questo post. Ci sono tanti chiaroscuri, perché la realtà che si racconta è complessa, e alla fine della giornata chi si guarda allo specchio rischia di non riconoscersi più. Non ci sono facili soluzioni, ma è palpabile il disagio di chi è costretto a vivere fra edifici fatiscenti, in mezzo alla criminalità e al degrado, sentendosi dimenticato dalle istituzioni. I Miserabili ha vinto il Premio della Giuria al Festival di Cannes del 2019 ed è stato scelto per rappresentare la Francia agli Oscar.